LE MEMORIE GASTRONOMICHE DI PAOLO SANTONINO – incontri di approfondimento a “La cucina del mortaio e del pestello”

Anche la letteratura di viaggio quattro-cinquecentesca ha le sue guide gourmet, redatte da personaggi curiosi di sapori locali e dal palato fino, che segnalano piatti e prodotti DOP d’Alpe-Adria. Alle memorie gastronomiche del notaio umbro Paolo Santonino –  quattrocentesco antesignano del recensore Tripadvisor – sono dedicati un’intera sezione della mostra “La cucina del mortaio e del pestello. Alimentazione e salute tra Medioevo e età moderna” allestita in Museo petrarchesco piccolomineo e l’incontro di approfondimento alla mostra in programma oggi martedì 15 marzo, alle ore 17.30 nella Sala Costantinides del Museo Sartorio di Trieste.

Sarà il professor Fabio Cavalli – dirigente medico dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Trieste, docente di Storia della Medicina per il Dipartimento di Scienze della Salute, dal 1988 Presidente e responsabile della Sezione di Studio di Storia della Medicina e Bioarcheologia dell’Accademia Jaufré Rudel di studi medievali di Gradisca d’Isonzo – ad accompagnarci lungo l’Itinerario di Paolo Santonino, cancelliere del patriarcato d’Aquileia che verso la fine del ‘400 scorta il delegato del Patriarca in tre successive visite pastorali nei territori della Carinzia, della Carniola e della Stiria maggiormente devastati dalle incursioni turche. Il resoconto, conservato in originale nella Biblioteca Apostolica Vaticana – e edito nel 1999 a cura dell’Accademia Jaufré Rudel – rappresenta per il lettore moderno una straordinaria avventura di viaggio. Lungo i percorsi compiuti, partendo dal Friuli, nel 1485, 1486 e 1487, Santonino descrive, con ricchezza di particolari, ambienti, fatti e personaggi dei luoghi visitati. Tra le molte cose narrate spiccano le descrizioni puntuali e particolareggiate di banchetti e vivande servite al Vicario patriarcale ed al suo seguito dai nobili che oltre a rivelare l’amore dell’autore per la buona tavola, rappresentano un vero e proprio spaccato di vita quotidiana alla fine del medioevo nei paesi visitati, notizie di cui abbiamo ben scarsa documentazione. Tra le righe del racconto delle portate, delle vivande e dei vini si possono però cogliere competenze dietetiche legate al sapere medico del tempo, che ribadiscono ancora una volta lo stretto rapporto fra “il piacere onesto e la buona salute” nella cucina signorile europea.

 

Fabio Cavalli

Nato a Grosseto nel 1954 si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Siena dove si specializza in Radiologia generale nel 1982. È dirigente medico dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Trieste e insegna Storia della Medicina per il Dipartimento di Scienze della Salute.

Nel 1988 è tra i fondatori dell’Accademia Jaufré Rudel di studi medievali di Gradisca d’Isonzo

di cui è Presidente e Responsabile della Sezione di Studio di Storia della Medicina e Bioarcheologia.

È membro dell’Associazione Internazionale di Letteratura Scientifica Antica Greca e Latina e

membro fondatore del Centro Internazionale di Studi sul Mito presso il Centro di Studi

Leopardiani di Recanati nonché della British Association of Biological Archaeology and Osteoarchaeology. È Responsabile dell’Unità di Ricerca di Paleoradiologia e scienze affini presso il Laboratorio di Telematica Sanitaria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Trieste. Nel campo della bioarcheologia collabora con la Soprintendenza Archeologia del Friuli Venezia Giulia, con l’Università di Lubiana, Primorska University di Pirano e con l’Università di Zagabria. Collabora con l’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Trieste nell’ambito dell’Antropologia forense.

Si occupa di cucina storica dagli anni ’80 ed ha saltuariamente pubblicato studi sull’argomento tenuto corsi e conferenze ed ha anche cucinato (nello spirito dell’archeologia sperimentale). Nel 1987 ha curato le Settimane triestine di gastronomia medievale e dagli anni ’90, assieme a Marialuisa Cecere, ha allestito eventi di cucina del Medioevo e del primo Rinascimento in Italia e all’estero, anche per incarico di numerose Ambasciate italiane.

 

La mostra “La cucina del Mortaio e del Pestello. Alimentazione e salute tra Medioevo ed Età moderna” a cura di Alessandra Sirugo e Cristina Fenu è in corso presso il Museo petrarchesco piccolomineo, via Madonna del mare 13 – Trieste fino al 3 settembre 2016 con orario da lunedì a sabato 9-13; giovedì anche dalle 15 alle 19.

ingresso libero; chiuso festività civili e religiose

visite guidate ogni sabato alle 11 e ogni giovedì alle 17

si prenotano visite per gruppi turistici e per le scuole

visite guidate: € 4,00, ridotte e gruppi € 2,00

 

 

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