Let me introduce – Poetry

Let Me Introduce poetrySi apre venerdì 6 marzo, alle ore 17 presso la sala Bazlen di palazzo Gopcevich, la rassegna “Let me introduce – Poetry”, organizzata dal Servizio Biblioteche Civiche del comune di Trieste in collaborazione con l’Università e curata da Riccardo Cepach. L’appuntamento odierno prevede la presentazione del volume “L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e in altre lingue minoritarie tra Novecento e Duemila” (edizioni Gwynplaine) alla presenza di due dei curatori, Giuseppe Nava e Christian Sinicco, con l’amichevole partecipazione dei poeti Barbara Grubissa, Ugo Pierri e Giovanni Tuzet e un intervento di Cristina Benussi. Il volume, risultato di una lunga ricerca iniziata nel 2008 dalle pagine della rivista «Argo» e proseguita per cinque anni con la collaborazione di numerosi critici e giovani studiosi, con le sue 750 pagine è la dimostrazione della vitalità della poesia in dialetto nel paese “spezzettato” nelle sue mille parlate.

Comunicato Stampa

“Vorrei presentarmi”. Così, educato, insinuante, “simpatico”, il diavolo si manifesta al suo pubblico nell’apertura della celeberrima canzone dei Rolling Stones “Sympathy for the devil”. Allo stesso modo, con la medesima misura ed eleganza, ma anche con la stessa energia, si presenterà al pubblico – nel corso di tre appuntamenti a cura di Riccardo Cepach che avranno luogo presso la sala Bazlen di palazzo Gopcevich nei venerdì di marzo – la poesia. Una poesia tutt’altro che ripiegata su sé stessa, sofferente, estenuata. Al contrario: una poesia ricca di forza e di volontà di comunicare, che ci mette in contatto con lati oscuri o semplicemente ancora sconosciuti di noi stessi, satura di umori, di ironia, di umorismo e di coraggio.

La rassegna, organizzata dal servizio Biblioteche Civiche del Comune di Trieste con la collaborazione dell’Università, si apre venerdì 6 marzo, alle ore 17, con la presentazione del volume “L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e in altre lingue minoritarie tra Novecento e Duemila” (edizioni Gwynplaine) alla presenza di due dei curatori, Giuseppe Nava e Christian Sinicco, con l’amichevole partecipazione dei poeti Barbara Grubissa, Ugo Pierri e Giovanni Tuzet e un intervento di Cristina Benussi. Il volume, risultato di una lunga ricerca iniziata nel 2008 dalle pagine della rivista «Argo» e proseguita per cinque anni con la collaborazione di numerosi critici e giovani studiosi, con le sue 750 pagine è la dimostrazione della vitalità della poesia in dialetto nel paese “spezzettato” nelle sue mille parlate e mostra chiaramente come il dialetto costituisca uno strumento espressivo capace di veicolare qualsiasi contenuto e ogni ispirazione, al di là degli stereotipi che lo vorrebbero esclusivamente lingua degli affetti e della nostalgia.

Ugo Pierri / Barbara Grubissa
Ugo Pierri / Barbara Grubissa

Il secondo appuntamento – venerdì 13 marzo, sempre alle ore 17 – vedrà protagonista Dome Bulfaro, poeta e performer tra i maggiori in Italia, autore di scrittura e oratura poetica, che racconterà e – soprattutto – farà vedere ed ascoltare le vie per comporre poesia e ricercare sonorità sfruttando la voce e il corpo nel modo che permette “La miglior resa” della parola poetica, sua e di alcuni dei maggiori poeti del Novecento e di oggi.

Concluderà la rassegna l’incontro intitolato “Verso Est”, ovvero “Sguardo sulla poesia slovena contemporanea attraVERSO l’ESTro di Marko Kravos” che vedrà protagonista il poeta Marko Kravos, appunto, il chitarrista Marko Feri e le opere grafiche e di scultura di Franko Vecchiet. A Miran Košuta il compito di guidare il percorso di andata e ritorno che dalla poesia di Kravos porta all’opera degli altri poeti sloveni contemporanei, i cui versi verranno letti da Nikla Petruška Panizon.

 

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